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Si apre un nuovo fronte della polemica
"Cave, sono a rischio molti posti di lavoro"


La guerra delle cave si sposta su un altro fronte. A scendere in campo questa volta sono i rappresentanti sindacali provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che non accettano la decisione del presidente della Provincia di chiedere alla Regione lo stralcio della zona di Monte Sant'Angelo dal Piano estrattivo. Una protesta che va a scontrarsi con le posizioni in queste ore espresse da esponenti della giunta marchigiana e con gli interventi del gruppo dei Verdi regionale e del partito di Rifondazione comunista in Provincia.

"Il presidente Giancarli - protestano i sindacati - ha deciso, dietro le pressioni del cosiddetto Comitato, di buttare a mare il lavoro svolto nell'ultimo anno nell'elaborazione del Piano Provinciale delle Attività Estrattive. La proposta che è stata presentata, a detta della stessa amministrazione provinciale, non è frutto di improvvisazione ma giunge dopo un accurato lavoro di verifica da parte dei tecnici del rispetto e della compatibilità con le norme generali previste dal Piano Regionale delle Attività Estrattive, nonchè con quelle a tutela dell'ambiente".

"La scelta di Giancarli - continuano Cgil, Cisl e Uil - è quindi, oltre che incomprensibile, deleteria e da contrastare, perchè, se risponde alle polemiche e prese di posizione degli ultimi mesi da parte del Comitato, dall'altro lato trascura l'interesse generale dell'economia provinciale. E soprattutto le sacrosante aspettative delle centinaia di lavoratori (parecchie decine solo nelle cave di Arcevia) impegnati direttamente o indirettamente nel settore che, con il rinvio sine die dell'approvazione del Piano vedono messo in discussione il proprio posto di lavoro".

I Verdi della Provincia di Ancona ribadiscono la loro posizione sul piano cave, "prendendo atto della riflessione in atto da parte della Provincia" e chiedono chiedono "ancora una volta di arrivare ad uno stralcio del sito di Monte Sant'Angelo, condividendo le numerose proteste che in questi mesi sono state sollevate dai cittadini e dai comitati". Giuliano Brandoni, capogruppo provinciale del Prc: "Ora occorre non perdere tempo. La scelta dei siti delle attività estrattive è un atto che compete esclusivamente alla Provincia, e proprio per questo, da subito, questa scelta può essere realizzata, senza che sia necessaria alcuna autorizzazione da parte della Regione". Il gruppo consiliare regionale del Pdci sollecita una verifica. "I problemi che si stanno verificando - scrivono i consiglieri regionali Proaccini e Martoni - richiedono una verifica rispetto ai criteri stabiliti dal Piano Regionale delle Attività Estrattive".
MT.B.