Palazzo

Palazzo

Fotografie con autorizzazione amichevole di

È uno dei centri più interessanti del comune di Arcevia, patria di personaggi illustri. Esso sorge sulle pendici del m. Caudino (m. 508) nell’alta valle del torrente Fenella.
La località è ricordata in un atto di donazione fatto nel 1130 da Dago del fu Guglielmo, longobardo, all’eremo di S.Croce di Fonte Avellana, di sue proprietà site anche “in fundo Palazolo” con tutto ciò che contengono (1).
Nel Medioevo era compreso tra i possedimenti degli arcivescovi di Ravenna nella Massa di Sorbetole, contesa dai vescovi di Senigallia e Fossombrone.
Passato sul finire del XIII sec. sotto il dominio di Arcevia, come del resto tutto il territorio della ex Massa a seguito della vittoriosa guerra condotta contro la città di Fossombrone, ne segui le vicende storiche.

La chiesa parrocchiale, dipendente dalla diocesi di Fossombrone, è initolata ai SS. SETTIMIO, vescovo e martire, e STEFANO protomartire. Fu eretta nel 1782 (2) su disegno, forse, dell’arch. Arcangelo Vici.
Di buona mano il quadro del XVIII sec., sull’altare maggiore, dedicato a S.Settimio e S.Stefano. In sagrestia c’era, sino ad alcuni anni or sono, un armadio della stessa epoca sui cui sportelli erano ripute le immagini dei santi prottetori del castello. L’armadio andò distrutto a seguito di un incendio lì sviluppatosi. Quello che rimase fu venduto.

Interessante e di buona mano anche il quadro ottocentesco raffigurante S.Giosafat, nella seconda cappella a sinistra entrando.
A S.Settimio era dedicata una chiesa antichissima che sorgeva vicino Palazzo, nel fondo Cerreto, presso il bivio “Croce di S.Settimio”, di cui restano pochissimi ruderi che permettono di datarla intorno al IX sec. (1). In un documento del 1130 Alberico, monaco, rinuncia in favore della chiesa di S.croce di Fonte Avellana, per ordine della madre, a quanto le apparteneva della chiesa di S.Settimio, con tutte le pertinenze, sita nel fondo Cerreto (2).

Un fondo S.Settimio è ricordato in un altro documento del 1119 relativo ad una vendita fatta da un certo Ugo e sua moglie Albavera al monastero di Fonte Avellana (1). Nel 1196 (24 aprile) papa Celestino III lo enumera tra i possessi e diritti dell’eremo di Fonte Avellana (2).
La chiesa di S.ANNA, presso Palazzo, fu edifacata sulle maestà innalzata in occasione della epidemia di peste che colpi tutto l’arceviese nel 1525-1527 ed affrescata probalimente dai pittori Piergentile e Venanzo (3).

Per la Fraternita del Rosario di Palazzo, Ercole Ramazzani dipinse nel 1583 lo stendardello con la “Vergine Annunziata” e col “Rosario”, simile a quello eseguito per la Fraternita omonima di Arcevia (4).

Palazzo dette i natali, tra gli uomini illustri, al vescovo di Ripratransone e di Foligno, GIOSAFATTE BATTISTELLI, a GIROLAMO BATTISTELLI, al letterato FRANCESCO CESARI, agli architetti ARCANGELO E ANDREA VICI, al vescovo di Montalto LUIGI BONETTI (XIX sec.), a padre FRANCESCO DA LORETO DEI CENCI, predicatore apostolico e quindi vescovo in partibus, a G.B. JONNI.

Scrvi dal libro “ARCEVIA Itinerario nella Storia e nell’Arte” di Paolo Santini

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