|
|
|
|
Osservazioni in breve
|
|
|
|
Contro il piano provinciale delle cave si è costituito il Comitato a difesa del Monte S.Angelo di Arcevia (AN) composto la liberi cittadini e aperto a tutti coloro che sono sensibili alla salvaguardia del nostro territorio. Il bacino di escavazione, individuato nel Monte S.Angelo, prevede l’apertura di numerose cave dalle quali verranno estratti fino a 450.000 metricubi di materiale annuo (per un periodo minimo di 10 anni) compromettendo per sempre l’intero territorio.
|
|
|
|
NO ALLE CAVE
|
|
|
|
PERCHÈ:
- Non si tiene conto della viabilità: circa 200 camion al giorno transiteranno lungo la SP arceviese, e le altre strade, aumentandone i pericoli già elevati.
- Non si rispetta l’ambiente: sul luogo ci sono numerose sorgenti e gli acquedotti della Multiservizi riforniscono la valle del Misa.
- Non si rispetta la storia: è famoso l’eccidio di Monte S.Angelo dove furono uccisi decine di partigiani e un’intera famiglia.
- Non si rispetta la cultura: oltre alle numerose chiese, importantissima è la necropoli gallica di Montefortino risalente al IV-II secolo a.C. dove sono stati ritrovati preziosi reperti (corone, elmo, etc.) esposti al Museo Archeologico delle Marche ed al Metropolitan Museo di New York.
- Non si tutela la salute degli abitanti: le polveri ricche di silice, prodotte nelle cave, sone fonte di gravissime malattie, inoltre non è trascurabile l’inqquinamento acustico prodotto dal traffico eccessivo, dalle macchine di cantieri e dalle mine.
- Non si incentiva il turismo: numerosi sono gli stranieri presenti nella zona che, attratti dalle bellezze del luogo e dai paesaggi hanno deciso di investire, comprando vecchi casolari riconvertendoli in agriturismi; si parla già di piccola Toscana.
Tutte le attività turistiche legate al territorio subiranno irremidiabilmente un duro contraccolpo.
|
|